Nella splendida location di Palazzo D’Amico, a Milazzo, si è concluso il corso di formazione “Addetti alle società sportive dilettantistiche”. Numerosi gli astanti delle delegazioni di Messina e Barcellona che hanno seguito le lezioni dei due weekend. A chiudere i lavori è intervenuto il presidente della Figc Lnd Sicilia, Sandro Morgana, che ha fortemente creduto sin dal suo insediamento nel programma della formazione ad ampio raggio.
Il massimo dirigente federale ha ripercorso il lavoro svolto in piena emergenza sanitaria. “Se lo sport - spiega - costituisce una priorità, sono convinto che questa priorità vada sostenuta. La ripartenza dei campionati è stata il primo punto del mio programma. Ad aprile 2021 si è ripartiti, la Sicilia è stata tra le poche in Italia a scendere in campo in tutti i campionati di preminente interesse nazionale. Abbiamo preso decisioni importanti. Abbiamo sostenuto l’idea che si dovesse scendere in campo con il green pass. Merito non mio, ovviamente, ma delle società che ci hanno creduto e hanno sposato la nostra linea di voler giocare in sicurezza”.
I campionati ormai sono in dirittura d’arrivo, nonostante lo stop di tre settimane a gennaio. “In Sicilia quest’anno si è ripartiti in grande spolvero. In tutti i campionati si è esteso l’obbligo di essere vaccinati, perché abbiamo sempre sensibilizzato i nostri tesserati alla vaccinazione. A gennaio siamo stati bravi, perché era necessario sospendere, visto l’impatto del virus molto alto. Abbiamo dimostrato grande sensibilità. In questo weekend finiremo i due gironi che si sono prolungati per via dei rinvii”.
La strada della normalità è tracciata. La formazione rimane il primo step rilevante avviato dalla Figc Lnd Sicilia. “Il protocollo d’intesa con la Scuola palermitana di Diritto dello sport ha sortito un effetto immediato. Quello di poterci dedicare alla formazione, settore che ritengo fondamentale per il futuro e la crescita dei dilettanti. Abbiamo parlato di marketing, comunicazione, di giustizia sportiva, di impiantistica, di tutela sanitaria e di regolamenti. I corsi continueranno a Catania e Ragusa nelle prossime settimane. Faremo giornate formative per gli arbitri e i capitani delle squadre. Deve nascere un rapporto di conoscenza, tutti facciamo parte della stessa famiglia”.
Le sfide non sono mancate, ma siamo ancora perfettamente in corsa. “Il mio compito è difficile, perché devo tenere in equilibrio tutte le componenti del sistema calcio. Allenatori, dirigenti e arbitri hanno interessi spesso in conflitto. Dobbiamo fare sistema. Il ridimensionamento degli organici ha già dato i primi frutti, solo due squadre si sono ritirate in Eccellenza. Il sistema ha retto, ma sarà il tempo a darci le risposte. Il compito nostro è andare sul territorio per far sentire la nostra presenza, per parlare con le società, per incoraggiarle e sostenerle”.
Il futuro? Il calcio italiano deve voltare pagina. “Occorre partire dall’analisi del calcio italiano, eliminato dai Mondiali. Occorre puntare alla qualità del campionato Primavera con i nostri ragazzi. Ma se lo sport viene indicato come una priorità, bisogna lavorare nella stessa direzione. Forse abbiamo perso l’occasione con il Pnrr, dove i fondi si sarebbero dovuti indirizzare e programmare diversamente. Fare sistema è necessario. Perché possiamo farcela. Tutti insieme”.
Non sono mancati gli interventi che hanno reso la mattina un’interessante momento di confronto sulla juniores e sul calcio giovanile. In particolare, nel primo caso, si è richiesto una programmazione attenta attorno agli Under 19. “Credo che sia un problema da attenzionare una volta per tutte. Dobbiamo evitare dopo gli Allievi la dispersione calcistica di questa fascia di età. Serve una linea di continuità netta”. Per i campionati giovanili è stata sollevata la questione dell’elite e del meccanismo di promozioni e retrocessioni. “Secondo me ci sarà la crescita dal basso negli anni con la riforma dei campionati. Delegheremo Under 16 e Under 14 ai Comitati provinciali e rafforzeremo proprio la qualità”.
Sono inoltre intervenuti Mario Tamà, vicepresidente vicario del CR Sicilia, e Dino Corbo, vicepresidente del CR Sicilia.