Il presidente della LND Sicilia, Sandro Morgana, è stato tra i relatori della prima edizione dello Youth Soccer Forum, svoltasi sabato al Palazzo della Cultura di Catania. Un evento che ha riunito operatori, tecnici e dirigenti del calcio giovanile per confrontarsi su idee, esperienze e criticità.
Nell’intervista curata da Rosario Sortino – ideatore dell’iniziativa – Morgana ha ripercorso i momenti salienti della stagione: dal Torneo delle Regioni ospitato in Sicilia, alla centralità del settore giovanile, fino alla lotta contro la violenza sui campi.
"Abbiamo voluto fortemente un’edizione del Torneo delle Regioni all’insegna del fair play. Il risultato è stato raggiunto, con un livello tecnico e arbitrale molto alto, apprezzato in tutta Italia. Così come è stato riconosciuto il valore dell’organizzazione. Sono felice e orgoglioso del risultato ottenuto, frutto della capacità di fare sistema dimostrata a ogni livello: dalla politica alle istituzioni sportive, dalle società agli arbitri. Tutti insieme per un obiettivo comune: regalare ai 2.000 giovani scesi in campo un evento da ricordare. La situazione dell’impiantistica in miglioramento ha contribuito a far sì che il coinvolgimento isolano fosse totale", ha dichiarato il presidente.
Morgana entra nel merito, sottolineando anche il miglioramento qualitativo del settore giovanile: "Arriva un solo giovane calciatore su 40.000. Dobbiamo avere attenzione per quei 39.999 che non raggiungono il sogno. Il cambiamento parte dalla base. È fondamentale rafforzare il rapporto tra società, allenatori e famiglie. Dobbiamo formare la classe dirigente del domani, costruendo un calcio pulito e rispettoso. L’attenzione deve essere trasversale e costante". "L’introduzione – continua - della riforma della categoria Élite ha contribuito a innalzare il livello generale. I nostri campionati, regolati da criteri di promozione e retrocessione, sono sempre più competitivi. Siamo orgogliosi che diversi giovani delle selezioni siciliane si siano messi in evidenza, ottenendo convocazioni nelle nazionali".
Un passaggio importante è stato dedicato al tema della violenza negli stadi, un fronte su cui la Sicilia ha compiuto progressi significativi, rinnovando un sistema improntato su legalità, etica e giustizia. "Nel 2021 eravamo tra le prime regioni per numero di episodi, con 90 casi registrati. Quest'anno abbiamo chiuso la stagione con 16 episodi. Tuttavia, l'accaduto di Riposto merita un’analisi profonda e significativa. A livello emotivo ha segnato profondamente l’intera annata. Le sanzioni sono state severe, ma la vera domanda è: cosa faranno questi ragazzi nei prossimi anni? La preoccupazione deve essere collettiva. Sin quando ci sarà un solo caso di violenza l’attenzione dovrà rimanere altissima. Il futuro è da riscrivere".
Infine, un riferimento al tema della giustizia sportiva e all’uso di strumenti moderni che entreranno in vigore tra qualche giorno: "Il processo sportivo, per come è oggi strutturato, prevede l’inversione dell’onere della prova. L’introduzione della prova televisiva consentirebbe una ricostruzione più equa dei fatti e una giustizia sportiva più moderna e condivisa. Dal 1° luglio partirà anche la giustizia riparativa, con percorsi di reintegrazione e rieducazione per chi viola le regole. Non avrà valore retroattivo, ma rappresenta un passo importante. Su questo fronte non dobbiamo abbassare la guardia: la priorità deve rimanere alta".