COMITATO REGIONALE SICILIA

Messaggio di Auguri del Presidente del C.R. Sicilia

Buon Natale
22/12/2023
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Cari Dirigenti, cari Allenatori, cari Calciatori, cari Arbitri

Si avvicina il Natale e ritengo giusto, in questo momento, rivolgere un pensiero affettuoso a tutto il sistema calcistico siciliano nella speranza di potere utilmente rispondere alle istanze che giornalmente ci vengono rivolte, con rinnovata efficacia, con una gestione consapevole, costruttiva e di crescente collaborazione.

         L’anno che si sta chiudendo conserva, purtroppo, preoccupanti momenti di instabilità.

         La guerra in Ucraina in seguito all’invasione della Russia, la tragedia dello scontro tra Israele e Hamas, il fenomeno migratorio, la violenza sulle donne, sui minori e su i più deboli determinano momenti di crescente preoccupazione nel timore di venire travolti e, nel caso peggiore, coinvolti in un evento bellico complessivo con conseguenze tragiche per tutta l’umanità.

         Oggi si fa sempre meno ricorso al tentativo di mediazione di pacificazione, che, per molto tempo, ha garantito stabilità ed equilibrio e si fa uso delle armi ed della violenza con sempre maggiore frequenza senza pensare alle conseguenze che ciò potrebbe determinare.

         Di recente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato che “la diplomazia è l’arte dell’intelligenza attraverso la quale esplorare soluzioni innovative, capaci di rappresentare un equilibrio fra posizioni anche assai distanti ed incolmabili”. Noi speriamo che il Natale faccia prevalere il buon senso e ci dia la possibilità di guardare al futuro con fiducia e speranza.

         Per quanto ci riguarda si è chiusa a Giugno una stagione di straordinaria importanza per la Sicilia calcistica. Una stagione, i cui risultati in termini di care disputate, di tesserati, di numero di società, di crescita complessiva del sistema, ci ha riportati ai dati che rilevavamo prima del Covid e, in alcuni casi, anche di migliorarli. Ciò grazie ad un impegno complessivo, ad una dedizione straordinaria, ad un amore per questo meraviglioso sport che ha coinvolto tutti. Speriamo, quindi, di fare bene anche nel 2024.

         Rimangono, tuttavia, almeno tre grandi questioni che dobbiamo avere la forza di fronteggiare e superare: l’impiantistica sportiva, il lavoro sportivo e la violenza.

         La condizione generale della nostra impiantistica migliora sensibilmente ed alla fine del Quadriennio speriamo di avere un numero di impianti qualificati in erba artificiale e naturale che si avvicinerà a 160 campi. Se si pensa che nel 2007 erano appena 19 mi sembra che siamo migliorati, ma dobbiamo fare molto di più.

         La riforma dell’ordinamento sportivo tra ritardi, contraddizioni e livello di informazioni non si è contraddistinto né per chiarezza né per tempestività. L’abolizione del vincolo sportivo e l’introduzione del lavoro sportivo, eliminando l’unico momento di certezza programmatica delle società e istituendo un concetto di lavoro sportivo che si fa fatica a comprendere ed accettare, determinano un cambiamento epocale che forse viene pensato ed attuato da qualcuno che non conosce bene il nostro mondo.

         Noi rispetteremo sempre le decisioni dei nostri Organi di Governo ma, come dice il Presidente Abete, rispettare non sta a significare che condividiamo, né sta a significare l’impossibilità di denunciare una tempistica che, in relazione alla partenza della stagione agonistica, risulta difficile giustificare.

         Infine la violenza. In particolare la violenza sulle donne e sugli arbitri che ci impegna giornalmente in un’azione di contrasto che, se per un verso ci vede in prima linea come uomini e come sportivi, per l’altro ci trova in una posizione di assoluta intolleranza per gli atti violenti contro gli arbitri, perpetrati da individui che non possono appartenere al mondo dello sport.

         Non c’è nessuna comprensione né ascolto per questi soggetti; noi difendiamo gli arbitri quando questi sono vittime di atti di violenza ingiustificati ed ingiustificabili che mai e poi mai legittimeremo e perdoneremo.

         Ciò non toglie che dobbiamo, anche in questi casi, credere che le cose possano cambiare.

         Lo dico ancora: dobbiamo avere fiducia e speranza.

         Fiducia negli uomini che possano essere illuminati e, quindi, cambiare e sperare nel lavoro che come esponenti delle istituzioni dobbiamo mettere in atto per ritornare a vivere normalmente tutti gli ambiti della nostra vita.

         Con questi sentimenti rivolgo a tutti Voi, alle Vs. famiglie ed ai Vs. cari gli auguri di un Natale Sereno e di un 2024 che ci possa regalare pace, serenità e prosperità.

         Le parole di Papa Francesco, ancora una volta possono sorreggerci: “con la nascita di Gesù, è nata una promessa nuova, è nato un mondo nuovo, ma anche un mondo che può essere sempre rinnovato”.

                                                                                                Sandro MORGANA